La malattia di Carlo. Gli sconfinamenti di Letizia e William
L'affetto per Carlo, primo sovrano malato nell'era dei social - Letizia di Spagna e il principe William sconfinano in politica: le monarchie stanno cambiando? - Un focus sulla regina Mary
#8/2024
In questi giorni il pensiero corre molto a re Carlo del Regno Unito, il primo monarca che diverse generazioni vedono malato e che si muove tra comunicazione e informazione, in questi anni di social. E, curiosamente, la figura che emerge accanto a lui, non è quella del suo erede ma di sua moglie, la regina Camilla.
Cambiano le generazioni, cambia l'opinione pubblica e cambiano anche le monarchie. La regina Letizia di Spagna e il principe William del Regno Unito si sono fatti notare recentemente per aver pericolosamente sconfinato in territori politici. Se tutto cambia, le opinioni pubbliche saranno disposte ad avere sovrani meno neutrali?
A questi due articoli principali ho aggiunto un piccolo Focus sulla regina Mary di Danimarca, alle prese con il nuovo ruolo durante una crisi matrimoniale che sembra non voler nascondere più del necessario.
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Carlo, il primo re malato nell'era dei social
Re Carlo III del Regno Unito è il primo sovrano malato dell'età contemporanea, il primo che ha scelto di esporre la sua malattia agli occhi attenti, e quasi sempre crudeli, dei social e dei media. Perché l'ha fatto? Si dice per trasparenza, ma anche perché, chi lo sa, in questo modo ha il controllo sull'informazione che lo riguarda. Una scelta coraggiosa e intelligente, in tutti i casi.
Un cancro scoperto in tempo
Il cancro non è una malattia sconosciuta ai Windsor. Il nonno di Carlo, re Giorgio VI, lo aveva ai polmoni e perse la vita in breve tempo. Nella fase finale della malattia, addirittura né il re né sua moglie Elisabetta conoscevano la gravità del male, tanto che il sovrano aveva insistito affinché la figlia maggiore, Elisabetta, partisse per il viaggio in Kenya da cui sarebbe tornata regina. Non sappiamo dove sia il tumore che ha colpito Carlo, Clarence House non ha voluto comunicarlo. Sappiamo solo che, secondo le parole del Primo Ministro Rishi Sunak, è stato preso in tempo e che i medici sono ottimisti circa le possibilità di guarigione. C'è un che di patetico, nel senso greco del termine, in questo sovrano, che aspetta tutta la vita per regnare e poi, dopo solo un anno di regno, è colpito da una delle malattie più temute dall'età contemporanea. Come se regnare non fosse proprio nel suo destino.
Il re, un uomo malato come tanti
La malattia di Carlo sta mostrando la sua forza di carattere e la fragilità della monarchia. Da una parte lui si è ritirato a Sandringham, da dove esce solo per le sedute di chemioterapia a Londra, una volta alla settimana, e per la funzione religiosa domenicale, a cui non rinuncia mai. Dall'altra la monarchia sembra azzoppata, senza un volto visibile e rassicurante, che dia l'idea della continuità. Nelle sue apparizioni pubbliche, Carlo sembra sorridente e di buonumore; le sue paure e le sue emozioni sono cosa che tiene per sé e che non condivide con i connazionali. Riesce a dare comunque l'idea di un sovrano presente, anche nella sua assenza, che ci tiene a tranquillizzare l'opinione pubblica e a proporsi come un qualunque uomo della terza età, colpito dalla malattia. Il re, un uomo come tutti, che è un'immagine in fondo nuova, per i Windsor.
La malattia aumenta la popolarità?
Ma quanto può essere utile alla monarchia un re malato, che rimane sullo sfondo e che si vede poco? In realtà siamo abituati a vedere re acciaccati: Harald di Norvegia viene ricoverato in ospedale continuamente, re Carl Gustaf ha subito un'operazione al cuore un anno fa, Margrethe di Danimarca e Juan Carlos di Spagna hanno abdicato anche per i loro guai di salute ed è difficile vederli senza un bastone di appoggio. Insomma, la vecchiaia e le sue malattie accompagnano le monarchie da tempo. Il re malato, per di più di cancro, tende a fare simpatia e spinge a stringersi accanto a lui. Carlo non ha mai avuto manifestazioni di affetto come in queste ultime settimane. I social della Casa Reale hanno pubblicato un video in cui lo si vede sorridente e commosso, mentre legge parte delle migliaia di lettere e cartoline arrivategli da ogni parte del mondo per augurargli una buona guarigione. Non è difficile immaginare quanto il cancro abbia aumentato la sua popolarità. Sarebbe bello poter pensare che ha anche aumentato la popolarità dell'istituzione e chissà, in altre circostanze lo avrebbe fatto. Ma l'inadeguatezza del suo erede, che si regala lunghe assenze, improvvise apparizioni e repentine sparizioni, lascia il dubbio che la monarchia stia mostrando la sua fragilità, più che la sua forza.
Siamo all'altezza della malattia?
La prima malattia di un sovrano pubblicamente vissuta nell'era dei social. Siamo all'altezza o la voglia di spettegolare e guardare nel buco della serratura, magari godendo delle sventure altrui, è ancora vincente? L'Esquire, giornale scandalistico statunitense, ha sparato in copertina: Carlo, solo sei mesi di vita! Fosse vero, quanto farebbe piacere al re malato vedere quel titolo? E poi le speculazioni continue: è malato, ci sono segnali che non durerà, quanto è dimagrito, sta soffrendo, già contattati gli organizzatori dei funerali, ha i giorni contati, è alla prostata, no è al pancreas, di sicuro è più grave di quanto ha annunciato. I social e i commenti sotto gli articoli testimoniano la totale mancanza di empatia per un uomo malato, che sarebbe meglio leggesse poco o niente, abbia sei mesi di vita o parecchi anni davanti a lui. No, decisamente non siamo all’altezza del dolore della malattia.
La regina Camilla, il volto visibile della monarchia
In queste circostanze, con un re in cura e il suo successore senza direzione apparente, si staglia, inaspettata, la figura della regina. Messi al mondo gli eredi, i consorti sono i personaggi più inutili di una Famiglia Reale, lo aveva ben chiaro anche Filippo di Edimburgo, che una volta aveva detto di sentirsi come un animale da riproduzione, perché, in fondo, quello era il suo ruolo. È ancora più evidente nelle regine, in passato ripudiate se non riuscivano a dare il figlio maschio, tanto erano inutili per altri scopi. Camilla Shand non è neanche la madre del futuro re, è totalmente estranea ai meccanismi dinastici, imposta nel suo ruolo dall'amore di Carlo. Eppure in questo momento è il volto visibile della monarchia. È lei, che continua la sua agenda pubblica, sorride e saluta, rassicurando sulle condizioni del re con il suo umore. È lei che appare accanto al sovrano malato, come la roccia a cui si appoggia e confida le sue emozioni. Chi avrebbe mai detto che sarebbe stata colei a cui tutti guardano per capire se è tutto a posto.
Fa un po' venire in mente le hostess degli aerei: se c'è una turbolenza violenta, ma loro continuano a sorridere e a muoversi, allora è tutto ok, non è necessario agitarsi.
Focus
La regina Mary di Danimarca è riapparsa in pubblico un mese e mezzo dopo l'ascesa al trono. E non è passato inosservato il suo outfit, tailleur pantalone blu scuro, stiletti e smalto blu sulle unghie. Un colore insolito per lei e per le regine, che tendono ad avere manicure discrete, con colori naturali o al massimo qualche classico rosso acceso. Mary sta cambiando, si sta reinventando, si sta rivendicando. Ed è questo, forse, a renderla diversa da Sofia di Spagna e Silvia di Svezia, le regine in passato pubblicamente tradite e rimaste accanto ai mariti, come se nulla fosse.
Dopo la copertina di Lecturas, in cui Frederik è stato fotografato a Madrid, accanto a Genoveva Casanova, Mary ha messo una pubblica distanza dal marito. E, soprattutto, archiviati gli appuntamenti che aveva ancora in agenda, è volata in Australia, dalle persone che l'amano davvero e a prescindere, in cerca di conforto e di riflessioni.
Riapparsa poi in Danimarca, non si è mai comportata come se nulla fosse, in questo imitata dal marito, che è stato gelido quanto lei. Per quanto i pubblici impegni li abbiano obbligati ad apparire insieme, hanno lasciato capire che nel loro privato non erano rose e fiori. Quando Frederik è stato proclamato re, ci sono stati gesti affettuosi e un bacio mediatico sul balcone finito su tutti i social. Ma è stata l'euforia del momento, che non può ricomporre la sofferenza causata da un pubblico tradimento.
Mary si è presa ancora un mese e mezzo per sé. Ha solo fatto sapere che la Fondazione Mary rimarrà ancora sotto il suo controllo e continuerà a essere il suo gioiello della corona. E per i suoi 52 anni, compiuti il 5 febbraio, la Casa Reale ha pubblicato una foto di lei con il padre, ovvero con chi la ama a prescindere e da prima che Frederik apparisse nella sua vita. Mary Donaldson, non Mary di Danimarca, moglie di re e madre di futuro re. E adesso quest'apparizione con le unghie blu, dopo anni di outifit impeccabili e classici. Si sta cercando e si sta probabilmente volendo bene, prendendosi cura di sé come non ha mai fatto in questi anni in cui la priorità era apparire principessa inattaccabile. Anche solo per come sta affrontando il suo nuovo percorso, che probabilmente non implicherà un divorzio, appare più umana, più fragile, più comprensibile. Facile fare tifo per lei.
Se Letizia e William scendono in politica
La regina Letizia di Spagna fa rallentare l'auto, abbassa il vetro del finestrino e saluta gli agricoltori, fermi a una rotonda ad aspettarla, dopo un appuntamento a Salamanca. Così la consorte di re Felipe VI mostra la sua simpatia per la causa dei contadini, che sta agitando i Paesi europei ed è arrivata a Bruxelles. Il principe William del Regno Unito annuncia sui social la sua preoccupazione per la sofferenza umana nella Striscia di Gaza e in un incontro organizzato ad hoc con la Croce Rossa chiede il cessate il fuoco per mettere fine a tanto dolore. Principi e sovrani scendono in politica?
Letizia regina consorte, William futuro Capo di Stato
Prima di tutto una differenza. Letizia è la consorte del re e ha una libertà che lui evidentemente non ha, il che non vuol dire che le consorti possano fare valutazioni che mettano in pericolo la neutralità dell'istituzione che rappresentano. Personalmente non apprezzo neanche il lavoro di rappresentante del Segretario dell'ONU per il microcredito di Máxima dei Paesi Bassi, per dire, perché ritengo inopportuno che una regina si metta a dare i voti sulle politiche economiche di altri Paesi e perché certamente lei non ricoprirebbe quel ruolo se non fosse la moglie di. Quindi anche le consorti dovrebbero stare attente ai loro movimenti. William è in una condizione ancora più delicata: non è il Capo dello Stato, ma è il suo erede, tutto quello che dice viene analizzato in funzione del suo ruolo futuro. Una posizione scomoda e allo stesso tempo esaltante: si deve far conoscere e ha ancora tutto da costruire, scegliendo argomenti e direzioni.
Le dichiarazioni politiche della regina
Letizia esprime posizioni politiche più con i gesti che con le parole. Dopo l'invasione dell'Ucraina è stata tra le prime sovrane europee a mostrare solidarietà al Paese invaso, indossando una vyshyvanka, la tradizionale camicetta delle donne ucraine. Poche settimane fa ha indossato un vestito cucito da ex prostitute assistite dall'Associazione per la Prevenzione, Reinserimento e Cura delle Donne Prostituite, che aiuta le donne vittime di sfruttamento sessuale. Qualcuno, che non aveva apprezzato il gesto, aveva affermato che la regina Sofia, croce e delizia della sua erede, non l'avrebbe mai fatto. Ma non sono d'accordo, secondo me Sofia avrebbe fatto la stessa cosa e con lo stesso orgoglio. Non ci sono stati solo i gesti. Per esempio, in occasione del XVI Seminario Internazionale di Lingua e Giornalismo dedicato al cambiamento climatico, Letizia ha manifestato perplessità sullo sviluppo sostenibile, parlando della necessità una riduzione drastica del consumo di energia, in linea con l'ambientalismo più radicale, e attirandosi le ironie dei social. E qualche anno fa, quando alla Moncloa c'era il conservatore Mariano Rajoy, non aveva avuto timore a chiedere maggiori investimenti pubblici nella ricerca delle malattie rare. Una critica non troppo velata a un Governo che era sostanzialmente immobile, ma che era stata ben accolta, anche perché chi può chiedere meno investimenti nella ricerca?
Le posizioni di Letizia e di William
La regina spagnola ha posizioni progressiste, spesso vicine alla sinistra radicale e per questo è molto criticata dai numerosi haters. Come se essere di sinistra e preoccuparsi di disuguaglianze fosse un difetto, mentre essere di destra e fare beneficenza fosse cosa lodevole. Tutte le posizioni dovrebbero essere legittime e rispettabili, ma evidentemente avere una regina di origine atea, rossa e repubblicana, dall'identikit atipico, disorienta i più tradizionalisti. Quali siano le convinzioni politiche personali del principe William non è dato sapere, avendo un passato tutto all'interno della Casa Reale. Però il Principe del Galles ha manifestato varie volte interessi border-line, sempre a rischio di sconfinamento politico.
I senzatetto e la sofferenza umana che preoccupano William
Qualche mese fa ha presentato quello che è finora uno dei suoi fiori all'occhiello, il progetto Homewards, che intende dare una casa ai senzatetto. La causa è di quelle che gli stanno a cuore da sempre, grazie a sua madre Diana, che lo portava da bambino nei rifugi per le persone senza dimora, mostrandogli una realtà a lui estranea, ma sulla quale dovrà regnare. Il rischio di sconfinare in politica è evidente: l'azione del principe interferisce con le politiche abitative del Governo, criticandole (se io principe devo costruire case nei miei terreni, è perché tu Governo non fai abbastanza per i connazionali senza casa). Ma quello che ha messo William nell'occhio del ciclone è stato il focus che ha voluto lanciare sulla sofferenza umana nel Medio Oriente. Come se non ci fosse sofferenza umana nelle altre guerre che insanguinano il pianeta (questa è stata una delle prime critiche mosse da media e social). Il Principe è stato attento a parlare del dolore dei palestinesi e degli israeliani, senza fare preferenze e chiedendo un cessate il fuoco per mettere fine alle ostilità e alla sofferenza. Ma, per quanto la sua posizione sia condivisibile, esprimerla non è il suo ruolo. Perché William ha voluto mettersi in un simile ginepraio? E quale vantaggio ne trae? Difficile trovare ragioni plausibili, non sono dichiarazioni che lo aiutano a definire meglio la sua figura sulla scena internazionale o a dargli prestigio, ma, piuttosto, rischiano di renderlo divisivo.
Una regina che riesce a far sapere da che parte sta e che lancia dibattiti non sempre politicamente corretti. Un principe ereditario che ama sconfinare nella politica, probabilmente affascinato più dal ruolo di uno statista che da quello di re che regna ma non governa. Se le monarchie stanno cambiando, sarà interessante vedere come reagiranno le opinioni pubbliche, abituate ad averle come istituzioni neutrali.
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eccoti! La mia nuova bella consuetudine del giovedi' mentre prendo il caffe'. Sei stata impeccabile, come sempre. E viva le Donne, tutte. Che sorreggono il mondo. Quelle che sono state sempre attaccate ed ora reggono la Corona, quelle che hanno fatto le secchione per 20 anni ed ora sono "fragili" come tutte. Grazie mille per gli spunti, come sempre. E buon 29 febbraio, giorno che mi ha fatto sempre simpatia. Io sempre con le pecore nere, coi cani sciolti, con gli irregolari.