Margrethe II ed Ehrengard. Maria Francisca sposa Duarte
La regina danese, scenografa di "Ehrengard", ambizioso film tratto dall'ultimo racconto di Karen Blixen. Nel Portogallo, le prime nozze reali dal 1995: Maria Francisca de Bragança ha sposato Duarte
#38/2023
Un film e un matrimonio sono i protagonisti della newsletter di questa settimana, che esce in ritardo, come vi avevo preannunciato. Mi sarà difficile mantenere l’appuntamento del giovedì anche la prossima settimana, ma di sicuro riceverete la newsletter entro domenica 22 ottobre. Sono giorni impegnativi, con il lavoro.
Margrethe di Danimarca ha ottenuto probabilmente la più prestigiosa delle sue collaborazioni artistiche: ha firmato le scenografie e i costumi di Ehrengard, il film che Bille August, uno dei più apprezzati registi danesi, ha tratto dall’omonimo, ultimo romanzo di Karen Blixen.
Nel Portogallo, il matrimonio di Maria Francisca de Bragança, unica figlia femmina dei pretendenti al trono Duarte e Isabel, e Duarte de Sousa Araújo Martins. Nozze che il Paese ha seguito con affetto e che hanno rivelato uno sposo legato alle tradizioni e alla causa monarchica, ma anche attento alla propria indipendenza.
Buona lettura!
Margrethe di Danimarca firma le scenografie di Ehrengard
Se l'83enne regina Margrethe II di Danimarca lasciasse il trono al figlio, il 55enne principe Frederik, certo non morirebbe di noia. I suoi doveri reali non le hanno mai impedito di sviluppare i suoi interessi artistici, che spaziano dal disegno al ricamo, dal decoupage alla pittura. Durante tutto il suo regno ha trovato il tempo per lavorare alle scenografie e ai costumi di alcune delle più amate produzioni teatrali, in particolare musical e fiabe rappresentate a Tivoli.
Bille August, uno dei registi più importanti della Danimarca
Ma quella forse più prestigiosa è la collaborazione avviata con il regista danese Bille August per il film Ehrengard: l'arte della seduzione, tratto da un racconto di Karen Blixen e recentemente lanciato su Netflix. August è uno dei più importanti registi danesi, ha vinto due volte la Palma d'Oro, con Pelle alla conquista del mondo (1987), con cui ha vinto anche il Golden Globe, e con Con le miglior intenzioni (1992), tratto da una sceneggiatura autobiografica di Ingmar Bergman. Tra i suoi film più noti ci sono anche La casa degli spiriti (1993), dal romanzo di Isabel Allende, con un cast all stars, che comprendeva anche Antonio Banderas, Jeremy Irons, Winona Ryder e Meryl Streep (in ordine alfabetico), Il senso di Smilla per la neve (1997), con Julia Ormond e Gabriel Byrne, I miserabili (1998), con Liam Neeson, Geoffrey Rush, Uma Thurman e Claire Danes, Treno di notte per Lisbona (2013), con Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Lena Olin e Charlotte Rampling. Da qualche anno, terminata la tappa hollywoodiana, è tornato in Danimarca. Ehrengard è il suo primo film per Netflix.
In un regno immaginario, la storia di Ehrengard
Erenghard è l'ultimo racconto scritto da Karen Blixen, con il solito pseudonimo Isak Dinesen. È una sorta di favola, si svolge nell'immaginario regno di Babenhausen, dove è in corso una guerra dinastica per assicurarsi il trono. La Granduchessa ingaggia il noto pittore e artista Cazotte, per insegnare al figlio a sedurre le donne, così da assicurargli moglie e consolidare i diritti al trono. Questo è il punto di inizio di una commedia che dà poi spazio alla farsa, agli equivoci e all'ironia. Mentre insegna al giovanotto l'arte della seduzione, il buon Cazotte vorrebbe applicarla alla giovane Ehrengard, di cui si invaghisce e che vorrebbe sedurre senza mai sfiorare. Ma, si sa, tra il sedurre e l'essere sedotti il filo è sottile e bisogna essere proprio bravi per non passare da cacciatori a vittime del proprio gioco.
Gli elementi di successo: il cast e la regina
Il film punta su un cast molto amato, in cui spiccano Mikkel Boe Følsgaard (Cazotte), già visto in A Royal Affair, Alice Bier Zanden (Ehrengard) e Sidse Babett Knudsen (la Granduchessa), indimenticata protagonista della serie tv Borgen (vista anche in Italia con il titolo Borgen – Il potere). Punta tanto anche sulla presenza della regina Margrethe II, autrice di scenografie e costumi. E, tutto va detto, gran parte del fascino del film risiede proprio nella sua estetica, nelle sue scenografie, nate da centinaia di decoupage preparati dalla regina, e nei costumi, che lei ha disegnato per anni, lavorando soprattutto ai dettagli.
Il documentario che rivela i segreti del film
In un documentario trasmesso da Netflix, Lifting the Veil: Behind the Scenes of Ehrengard, Margrethe e Bille August raccontano il loro lungo lavoro di preparazione, meticoloso e attento. "Quando mi è stato presentato il progetto, sapevo già che la regina sarebbe stata coinvolta. È stato 11 anni fa" spiega il regista. "Sin dall'inizio sono stata incaricata di immaginare i costumi, per questo ho iniziato a disegnarli anni fa" aggiunge la regina. Il documentario mostra le conversazioni tra i due: come immaginano la personalità dei personaggi e come questo si riflette sui costumi.
I decoupage della regina, diventati scenografie reali
La sfida maggiore, rivela ancora August, è stata trasformare i decoupage preparati da Margrethe in scenografie reali. La regina spiega invece come ha iniziato a immaginare l'universo in cui si muovono i personaggi, i bei giardini voluti per Ehregard, la fedeltà che ha voluto al racconto di Karen Blixen. "Lei ha un approccio piuttosto particolare con le storie che racconta e questo funziona bene con la struttura non così logica del decoupage". Ci sono anche conversazioni di confronto tra il regista e la sua scenografa, che rivelano il contributo dell'uno nel lavoro dell'altra e che spiegano ai non addetti quanto un film sia il risultato di un continuo confronto e di una continua collaborazione tra idee diverse di tutte le parti che vi lavorano. Margrethe ha idee precise, ma è pronta ad ascoltarle e ad adattarsi alle esigenze del regista, mettendo alla prova la sua creatività.
Margrethe preferisce le favole
Chissà se un giorno la regina danese sarà intervistata sulle sue attività di scenografa e costumista. Potremmo scoprire se Ehregard: l'arte della seduzione sia stata la sua prova più difficile, oltre che la più prestigiosa. Nel suo curriculum, c'è anche un altro film, De vilde svaner, anch'esso una favola . La piccola principessa Elisa vive felice con il padre e gli undici fratelli in un regno immaginario, quando lui decide di risposarsi e la nuova regina caccia la principessina e trasforma in cigni i suoi fratelli; diventata adulta, Elisa, aiutata dalla Fata Morgana, decide di salvare i fratelli e per loro deve tessere una camicia, senza proferire parola fino a quando non avrà terminato il suo lavoro. E, mentre tace, arriva anche un principe, ad aiutarla nella sua impresa.
Per Margrethe, sempre regni immaginari, favole di buoni e cattivi, di principi e principesse. Anche questo meriterebbe un approfondimento.
Frase della settimana
"Ha riempito la Spagna di... 'Sono repubblicano/a, però...'"
(cotilleando, sulla Principessa Leonor per la prima volta in divisa militare e al ricevimento del Dia de la Hispanidad)
Pillolette
I Principi del Galles hanno avuto un'intensa agenda in questi giorni, per promuovere uno dei temi che hanno a cuore, la salute mentale. Ne hanno approfittato anche per rivelare dettagli sconosciuti della loro vita familiare. Per esempio, se volete inimicarvi il principe William cucinate piccante: non la ama particolarmente perché lo fa sudare.
Figli segreti di re Juan Carlos I di Spagna? Dopo la nascita di Felipe, impossibile. Secondo quanto racconta il libro appena uscito in libreria Todos lo sabían: Juan Carlos y el silencio cómplice del poder (La Esfera) di José Antonio García Abad, il sovrano emerito si fece una vasectomia dopo la nascita dell’erede, nel 1968.
Maria Francisca e Duarte, primi sposi reali del secolo nel Portogallo
Un po' Letizia Ortiz per il matrimonio religioso, un po' Meghan Markle per il successivo banchetto con festa. L'infanta Maria Francisca de Bragança non ha avuto paura di ispirarsi a donne forti e controverse, per i vestiti delle sue nozze con l'avvocato Duarte de Sousa Araújo Martins, celebrate il 7ottobre a Mafra, a poche decine di km da Lisbona. Potenza di una ragazza intelligente e autonoma, che ha saputo fare proprie le ispirazioni e interpretarle con la propria personalità.
Il primo matrimonio reale del secolo nel Portogallo
Maria Francisca è la secondogenita di dom Duarte Pio de Bragança e dona Isabel de Herédia e il suo è stato il primo matrimonio reale celebrato nel Portogallo dal 1995, anno in cui si sono sposati i suoi genitori. Una cerimonia che ha tenuto in agitazione per settimane i media portoghesi e che è stata trasmessa in diretta tv, seguita con passione anche sui social. A testimoniare come i portoghesi abbiano fatto la pace con la dinastia deposta nel 1910, anche la presenza del Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa, che quando può mescolarsi con i reali di casa o stranieri è un uomo felice.
Luzia do Nascimento, stilista di famiglia
I vestiti indossati da Mara Francisca sono stati realizzati dalla stilista Luzia do Nascimento, che è un po' la sarta di famiglia, dato che veste Isabel per gli appuntamenti importanti. I vestito del banchetto, con lo scollo all'americana e le linee fluide, adatta per ballare e divertirsi, ha parlato alla ragazza di 26 anni, felice e innamorata. Il vestito del rito religioso, con linee più severe e di tessuto più rigido, è stato sobrio come pochi vestiti delle spose reali degli ultimi anni. Probabilmente per esaltare uno dei diademi più belli visti a un matrimonio recentemente. È il diadema che re Luiz I regalò alla nuora Amelia d'Orleans, in occasione delle nozze con il principe ereditario Carlos. Amalia fu l'ultima regina dei portoghesi e il suo diadema, con 800 diamanti incastonati in oro e argento, è un vero capolavoro di bellezza. Non a caso usato anche da Isabel il giorno delle nozze con Duarte.
Il legame con Timor Est
Maria Francisca e Duarte si sono conosciuti a una festa, nel 2019, la proposta di matrimonio è arrivata però a dicembre dell'anno scorso, a Timor. Un luogo scelto non a caso. Il piccolo Paese asiatico è infatti un'ex colonia portoghese che ha un posto speciale nel cuore dei Bragança. Negli anni '70, quando venne occupata dall'Indonesia, dom Duarte fu il primo a esigere la sua indipendenza, tanto da organizzare numerose campagne nazionali e internazionali di sostegno. Nel 1997 chiese all'Indonesia un referendum, che, nel 1999, sancì l'indipendenza di Timor Est. Il fatto che Duarte abbia chiesto a Maria Francisca di sposarlo proprio lì, sul Monte Ramelau, il punto più alto di Timor, dimostra la sensibilità del giovane avvocato per i legami dei Bragança con la loro storia e anche con il piccolo Paese asiatico.
Duarte, uno sposo consapevole della causa, ma indipendente
Duarte de Sousa Araújo Martins ha 32 anni, è laureato in legge e lavora come avvocato, specializzato in mercati dei capitali, fusioni e acquisizioni. In queste settimane, tutta la curiosità si è rivolta anche a lui, che ha promesso però di mantenere il secondo piano. Una specie di Christopher O'Neill del Portogallo? Non proprio, Duarte è consapevole del ruolo della moglie e intende sostenere il suo impegno di Infanta portoghese: Maria Francisca, che lui chiama Chica, lavora per diverse cause benefiche ed è piuttosto attiva nella vita pubblica. Alla CNN Portogallo, ha detto di sperare che "la proiezione pubblica del matrimonio abbia un impatto positivo per la promozione della causa". Per Duarte, non è solo la monarchia da promuovere, ma l'identità dei portoghesi, "unica e rara: siamo un popolo legato a Dio, alla terra, alla nostra storia e alla nostra cultura. Questi sono elementi che ci uniscono in modo speciale gli uni agli altri. Spero che il matrimonio promuova la causa in quanto ricorda le fondamenta di questa identità speciale che abbiamo costruito ed ereditato".
Uno sposo plebeo, di valori tradizionali
Il neo sposo è di origini plebee, ma, ricorda, i suoi genitori gli hanno "trasmesso valori tradizionali, coincidenti con quelli di chi fondò il Portogallo". E spiega: "Credo che la monarchia parlamentare sia un sistema politico alternativo praticabile, e che sia una forte garanzia di stabilità istituzionale e di tutela dei valori democratici di un Paese. E questo principio non contraddice in alcun modo l'adempimento dei miei doveri civici, come cittadino della nostra Repubblica portoghese". L'affetto per la dinastia deposta appartiene alla sua famiglia: suo nonno materno, il 93enne João de Sousa Araújo, è un noto architetto e pittore di arte sacra, ha realizzato le vetrate della Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima. La religione è un valore costante per lo sposo e la sua famiglia.
Una festa con poche dinastie regnanti
Il matrimonio è stato una festa di tre giorni che ha mostrato la popolarità della Casa Reale nel Portogallo e anche, però, il suo scarso appeal tra le dinastie europee regnanti. A parte i rappresentanti dei piccoli Stati come Liechtenstein o Lussemburgo (e quest'ultimo ha mandato i giovani single, palesemente in cerca di occasioni), a Mafra sono arrivati i membri delle Case Reali rimaste senza regno, dai Conti di Parigi alla Granduchessa della Russia e una serie di ex sovrani dei perduti regni tedeschi. I Bragança non hanno del resto legami familiari come quelli che possono vantare i principi greci, strettamente imparentati con le Case Reali di Spagna e Danimarca e con la Casa Reale britannica; e questo si è notato, senza però nulla togliere alla felicità di Maria Francisca e Duarte, che, a giudicare dalle loro espressioni, potevano essere da soli con i testimoni e sarebbe stata la stessa cosa.
Gli sposi si sono regalati solo una settimana di luna di miele, nel Marocco, a cui non hanno rinunciato nonostante il terremoto. Poi, per la fine dell'anno, il trasferimento a Londra, dove lui lavorerà per almeno un anno in uno studio legale, specializzato nel suo settore.
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