Se Harry fosse il re. Se Frederik ritrovasse Mary
Una terzina di Nostradamus ha monopolizzato i social ed ecco il divertissement: come sarebbe re Harry del Regno Unito? - Frederik e Mary di Danimarca lontani, per darsi tempo e per la Corona
#11/2024
La newsletter di questa settimana segue il caos mediatico generato nei social dai Principi del Galles con la loro foto manipolata e si diverte a immaginare cosa potrebbe succedere se la terzina di Nostradamus avesse ragione e salisse al trono l’inaspettato, ovvero re Harry.
Poi, tornando più seri, una coppia molto amata, che si sta facendo vedere poco in pubblico e a cui nessuno chiede di apparire di più: Frederik e Mary di Danimarca, che oggi inaugurano la prima mostra dedicata al re, ad Amalienborg, e a cui però è meglio dare il tempo necessario.
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Se nel Regno Unito ci fossero re Henry e la regina Meghan
Questo è un meritato divertissement, dopo i giorni vertiginosi con i Principi del Galles. Sui social, in particolare Twitter, il caos in Casa Windsor ha regalato diverse perle, tra cui una terzina di Nostradamus, secondo la quale, dopo il regno (breve) di Carlo III, salirà sul trono chi non ci aspetteremmo mai. Scordatevi la linea dinastica di William, si passerebbe direttamente a Harry e Meghan del Sussex (non chiedetemi come, non è dato sapere). Ora, ve li immaginate come sovrani del Regno Unito? Io ci ho provato in questi giorni.
Harry, impreparato per il trono
Partiamo dal dato inoppugnabile: il principe Harry non è preparato per regnare. Non che lo sia William, come sta ampiamente dimostrando, diciamo che i Windsor non sembrano essersi mai preoccupati della preparazione dei loro eredi. Il secondogenito di Carlo e Diana non aveva voglia di studiare e per questo ha preferito l'esercito all'università, lo rivela lui stesso in Spare. E già questo non è un grande segnale per uno chiamato a occupare il trono. Però dalla sua parte ha la disciplina appresa nel mondo militare, che, in caso di responsabilità ed emergenze improvvise, potrebbe dargli la lucidità e la calma per affrontare la situazione.
Un principe azzurro votato al peace&love
Harry ha mancanze, lacune e recriminazioni emotive che ha riempito cercando di smarcarsi il più possibile dal padre e dai suoi comportamenti. Anche il modello familiare che ha seguito con Meghan lo allontana dagli schemi rigidi della Famiglia Reale e punta tutto su amore, affetto, dialogo, valorizzazione della moglie (quando vedete Harry affettuoso con Meghan, felice di vederla brillare e preoccupato per la sua sicurezza, pensate a Diana e alla contrapposizione di fondo con Carlo). Il risultato è un principe azzurro empatico, che si ferma ad ascoltare gli interlocutori e che ha sempre incantato chi lo aspettava, anche quando era un membro attivo della Famiglia Reale (non a caso il più popolare di tutti). Il rovescio della medaglia sono gli atteggiamenti spesso peace&love, pace e amore, (a volte mi sogno un incontro al vertice tra lui e Martha Louise di Norvegia, lo ammetto, secondo me verrebbero fuori cose inimmaginate). È un'inclinazione del suo carattere, che ha spesso prodotto cose belle, niente da dire. Era in visita nel Nepal e ha rotto il protocollo per rimanere una settimana più del previsto e dare una mano ai terremotati nelle zone più impervie; con il principe Seeiso del Lesotho ha fondato Sentebale, che si occupa di prevenzione e aiuta i malati di AIDS nel ricordo di sua madre, paladina nella lotta alla malattia e allo stigma che rappresentava.
Una coppia dell'Era dell'Acquario
Il matrimonio con Meghan Markle ha accentuato questi lati della sua personalità: se prima la Casa Reale li controllava, il matrimonio li ha invece incoraggiati. Il profilo ufficiale su Instagram di quando erano ancora attivi per la Famiglia Reale, Sussex Royal, aveva un idealismo a volte imbarazzante; i Duchi erano un po' i profeti di questa mitica Era dell'Acquario, di progresso, inclusione, comprensione. Quando poi hanno lasciato i loro doveri reali, questa loro inclinazione ha preso il sopravvento. Lo facevano già a Londra, ma da quando si sono trasferiti in America hanno iniziato a preferire gli abbracci alle strette di mano, per segnalare una maggiore vicinanza; insistono sulla necessità di lasciare un segno positivo del proprio passaggio sulla Terra; incoraggiano ad agire, a essere fonte di cambiamento e d'ispirazione per il prossimo. Harry sembra un uomo che sta iniziando ad assaporare la vita, il senso di responsabilità che richiede nella gestione di sé, la libertà di esprimere le proprie opinioni e di realizzare i propri progetti. Tutte cose che non ha fatto fino ai 35 anni. In fondo sta aprendo un cammino: può sopravvivere un principe che lascia una Famiglia Reale, senza conoscere il mercato del lavoro e le sue reali potenzialità?
Il pragmatismo americano di Meghan
A salvarli dalle derive acquariane, c'è il pragmatismo americano di Meghan. È l'unica donna entrata in una Famiglia Reale con un patrimonio personale milionario, frutto del suo lavoro di self-made-woman. Sa come si fanno i soldi (che non è una cosa negativa, dato che servono per vivere) e sa come investirli in difesa dei propri valori (finanzia diverse attività imprenditoriali femminili che seguono valori di sostenibilità ambientale, giusto prezzo e parità salariale). In questo senso, Harry sta imparando molto da lei e ha realizzato progetti capaci di essere finanziariamente autonomi, in settori da lui amati come l'ambiente e le nuove tecnologie.
Se diventassero sovrani di UK
Una coppia così, potrebbe regnare? E cosa potrebbe portare? A me viene in mente il primo Juan Carlos, che scendeva dalla moto nelle strade intorno a Madrid per aiutare gli automobilisti in panne, lasciandoli increduli. O anche Maria Teresa del Lussemburgo, che, se gliele fanno girare, monta su un'associazione per difendere una causa che le sta a cuore e non molla la presa. E già con questo mi riesce difficile collocarli a Buckingham Palace. Non sarebbero sovrani da never explain never complain (ma ormai chi lo è, in quella famiglia?) e i responsabili del protocollo si rassegnerebbero in poco tempo o darebbero le dimissioni. Sarebbero piuttosto emotivi nelle loro manifestazioni pubbliche. Non solo apparirebbero sempre mano nella mano, come in Gran Bretagna nessuno fa, ma mostrerebbero anche le lacrime in eventi particolarmente emozionanti, sia tragici come una strage in qualche posto del Regno o esaltanti come una vittoria sportiva storica. Si presenterebbero a sorpresa in qualunque posto, una scuola, un ospedale, un teatro, un ristorante. Non mi è difficile neanche immaginarli in qualche periferia proletaria dell'Inghilterra del Nord, mentre visitano scuole decadenti o centri per anziani senza finanziamenti e abbracciano tutti, anche se sono il re e la regina (o magari proprio perché sono il re e la regina).
La regina Meghan in secondo piano?
Difficile immaginare Harry pronunciare il suo discorso della Corona contraddicendo i propri sentimenti personali, come è toccato a suo padre, troverebbe il modo di far capire che con quel passaggio lui non c'entra niente. E ancora più difficile immaginare il secondo piano della regina Meghan. Correrebbe subito nei posti in cui pensa sia necessario essere presenti, per il senso kennedyano di non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, ma cosa tu puoi fare per il tuo Paese. Agirebbe in modo concreto per le organizzazioni di cui sarebbe madrina, come ha fatto in passato, coinvolgendo gli stilisti per creare una collezione per Smart Working o scrivendo un libro di ricette con le donne dell'Hubb Community Kitchen; manifesterebbe il proprio pensiero personale con presenza, gesti ed espressioni, un po' come fa Letizia in Spagna. E i loro viaggi nei Paesi del Commonwealth sarebbero probabilmente un bagno di popolarità per la monarchia, data l'abitudine che hanno di fermarsi ad ascoltare chiunque e l'eleganza di cui sono entrambi dotati.
Sarebbe interessante e persino divertente, ma il Regno Unito sarebbe pronto ad avere due sovrani peace&love e fate del vostro meglio per lasciare un segno positivo nel mondo? In realtà no. Il senso di continuità e di tradizione che i britannici danno alla loro monarchia vede William e Catherine come interpreti più coerenti. Harry e Meghan sono più da film natalizio ragazza americana incontra principe europeo e gli rivoluziona il Regno (ma è un film, per l'appunto). Nostradamus stavolta ha toppato.
Pillolette
Un'altra principessa innamorata del calcio. Josephine di Danimarca succede a Sofia di Spagna, arrivata a giocare per alcune piccole squadre madrilene, e si sta facendo notare nel calcio femminile danese. La 13enne figlia dei sovrani gioca come attaccante nel Ledøje-Smørum, club dell'area nord di Copenaghen. Tra le sue doti più apprezzate, la velocità e la solidità. Recentemente è scesa in campo anche per una partita importante, contro l'HIK, che pare sia una potenza del suo campionato; sugli spalti, in posizione defilata, Frederik, Mary e Vincent, il gemello di Josephine. La partita si è conclusa con una sconfitta per la squadra della principessa, ma capita e i dirigenti sono soddisfatti del suo rendimento.
Ginevra o non Ginevra? Sembra che re Juan Carlos potrebbe passare lunghi periodi in Svizzera, per sfuggire al caldo di Abu Dhabi, dove manterrebbe la sua residenza (per non pagare le tasse in Spagna). La decisione, non ancora presa, sarebbe dovuta a ragioni soprattutto logistiche. La città è decisamente più vicina alla Spagna e faciliterebbe i viaggi in patria, dove il re vuole tornare spesso. La sua passione continuano a essere le regate con il suo Bribón. A Ginevra, inoltre, vive l’Infanta Cristina (ma il re avrebbe un proprio appartamento), verrebbe raggiunto più facilmente dall'Infanta Elena e potrebbe passare più tempo con le figlie, che non lo hanno mai lasciato solo. Tempo di decisioni per l'Emerito, insomma!
La distanza tra Frederik e Mary
Tutta l'attenzione mediatica per William e Catherine del Galles fa un po' dimenticare le altre situazioni border-line, che sono pure più affascinanti e interessanti. Tanto merita il rapporto tra re Frederik e la regina Mary, sul trono danese da un paio di mesi. Si vedono poco e ancora meno insieme.
Se avesse tradito lei, sarebbe stato divorzio
I sovrani danesi portano le conseguenze delle foto scattate a Frederik a ottobre, in compagnia di Genoveva Casanova a Madrid. E la Casa Reale sta mostrando come gestire pubblicamente un momento così delicato. Un principe ereditario ha tradito la sua principessa, esponendola, lei algida e impeccabile, alla pubblica compassione e mettendola in imbarazzo. A posizioni invertite, ci sarebbe stato un divorzio, lo sappiamo: pensate a Sarah Ferguson, espulsa dalla Casa Reale britannica per un amante che le succhiava un alluce a bordo piscina, o a Daniel Ducruet, costretto al divorzio da Stephanie di Monaco per volontà del padre-sovrano Ranieri, per aver fatto sesso con un'altra donna, pure lui a bordo piscina. Ma in Danimarca il traditore è stato il principe ereditario e le cose sono più complicate.
Nessuna costrizione per Frederik e Mary
Da quando le fotografie di Frederik e Genoveva sono state pubblicate, la Famiglia Reale non ha fatto finta di niente. Non si è stretta a Frederik contro Mary, né ha fatto quadrato con la principessa contro il marito. Almeno pubblicamente (la cosa buona è che non sappiamo cosa sia successo privatamente). Persino l'abdicazione della regina Margrethe ha una doppia interpretazione per i royal watcher: potrebbe aver fermato le richieste di divorzio di Mary, indicandole il trono; potrebbe aver spinto Frederik ad avere maggiore senso di responsabilità verso la moglie, visto il nuovo status. Ma, e questo è il dato interessante, non ha costretto i coniugi ad apparire insieme come se niente fosse successo. Anzi.
Solo fotografie insieme, per i sovrani
A Mary, prima principessa e poi regina, è stato permesso di prendersi una lunga pausa. Dicembre a casa, in Australia, e poi pochi, contati eventi da regina, quasi tutti raccontati solo da fotografie. Anche Frederik non ha brillato per presenza, però si è visto più della moglie, è pur sempre il Capo dello Stato. Insieme Frederik e Mary sono apparsi un paio di volte e in nessuna hanno interagito. Nei social, abbiamo visto i sovrani in visita privata nella Cattedrale di Roskilde, ma solo in foto, scattate in larga parte dalla regina; tante immagini del re che osserva dettagli del tempio e delle tombe degli antenati, solo una insieme, in posa sorridente. Hanno anche ospitato una cena molto attesa, la prima nel Palazzo di Frederik VII, ad Amalienborg, offerta ai membri dell'esercito. Anche qui, solo fotografie, come pure della cena con i membri del Consiglio di Stato.
La protezione dei sentimenti e della crisi
Le fotografie permettono di controllare le emozioni e impediscono al pubblico di vedere (i mancati?) sguardi, sorrisi, complicità. Nei due eventi prima dell'ascesa al trono in cui Frederik e Mary sono apparsi insieme, ovvero la Messa di Natale e il ricevimento di Capodanno, hanno avuto atteggiamenti gelidi. Cortesi, come richiedevano le circostanze, ma lontani. Forse è stato per questo che da allora non si sono più visti interagire. Un modo di proteggerli e di ammettere l'esistenza di un problema. Anche perché da Madrid un settimanale considerato credibile come Hola fa sapere che re Frederik continua a visitare con una certa regolarità il Paese e l'ultima volta che è stato nella capitale spagnola è stato nella settimana di San Valentino, quando la sua famiglia era ufficialmente in vacanza in Svizzera. Dunque, non è ancora chiaro se il rapporto con Genoveva Casanova si sia esaurito o prosegua nel modo possibilmente più discreto (lei ha anche cambiato casa e vive in un quartiere meno mediatico e frequentato dai paparazzi).
Il diritto al dolore riconosciuto alla regina
Ed è la silenziosa ammissione delle difficoltà che rende il rapporto tra Frederik e Mary credibile. Che bello sapere che un re e una regina hanno una crisi matrimoniale e non stanno facendo finta di niente. Sì, sono affari loro ed è giusto che la risolvano come meglio sanno e possono. Ma non stanno prendendo in giro chi li osserva con sorrisi e sguardi innamorati per vendere un sentimento inesistente. Non sappiamo se recupereranno la fiducia perduta e riusciranno a essere di nuovo una coppia, anche questo rientra nel loro privato. Ma abbiamo chiaro che stanno affrontando le conseguenze di un tradimento pubblico, con tutto quello che comporta. Alla regina è stato riconosciuto il diritto di esserci rimasta male ed è stato concesso il tempo per riprendersi. Fino a pochi decenni fa, le sarebbe stato richiesto di apparire accanto al re come se niente fosse successo, algida e sorridente, come se i tradimenti di lui non la toccassero, perché una donna tutto deve accettare nel nome della famiglia e della Corona. Non è più così, meno male, e la Danimarca ce lo sta mostrando in silenzio.
Aspettando i viaggi in Svezia e Norvegia
Torneranno ad apparire insieme, Frederik e Mary, belli, complici e affettuosi, come eravamo abituati a vederli? Il tempo deve fare il suo lavoro, ma a maggio e giugno li aspettano i primi viaggi ufficiali, in Svezia e Norvegia, Paesi amici, le cui Famiglie Reali sono anche parenti. Sarà nelle intense agende di quei giorni che li vedremo interagire sul serio in pubblico. E probabilmente si sono dati tempo fino ad allora, per trovare la giusta misura di un rapporto, se non personale e sentimentale, almeno di rappresentanza della Danimarca. Non ho in grande simpatia le regine che hanno accettato i tradimenti con un sorriso, erano altri tempi d'accordo, la regina Elisabetta ha invitato Lady Penny al funerale del principe Filippo, ma l'idea che non ci sia una sofferenza nella slealtà e che bisogna sempre nascondere il dolore nel nome della Corona non mi ha mai convinto. Per questo amo quello che sta succedendo in Danimarca e i modi silenziosi, ma leggibili, in cui viene raccontato.
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perfetta! Ho amato moltissimo. Vediamo come butta. Io da vecchia babbiona romantica spero nel lieto fine, per tutti. lo scopriremo solo vivendo. Ah oggi i danesi vanno ad inaugurare la mostra...di fronte casa! Voglio sperare ci vadano a piedi e qualcosa si potra' notare. Esposti pure gli abiti delle nozze. A me i 4 sembrano come dice il buon de gregori dei buoni compagni di viaggio...che non dovrebbero lasciarsi mai, potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai. Grazie per gli spunti.