Harry, l'Invictus
Fresco vincitore del duro confronto con NGN, uno dei più potenti gruppi editoriali del mondo, il principe Harry si prepara agli Invictus Games, in Canada dall'8 febbraio. Il suo dolce momento.
#5/2025
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Questa settimana, il buon momento del principe Harry, che, pensando al suo progetto del cuore, gli Invictus Games, è un vero Invictus. Ha costretto il gruppo editoriale NGN ad ammettere per la prima volta il comportamento illegale e nei prossimi giorni sarà agli Invictus Games, dedicati ai veterani disabili, che rifiutano di essere domati dal destino.
Buona lettura!
Harry l’Invictus, vince in tribunale e i veterani lo aspettano in Canada
L'8 febbraio inizieranno gli Invictus Games, i Giochi voluti dal principe Harry nel 2014, per i veterani rimasti disabili durante il servizio al loro Paese. Si svolgeranno a Vancouver e a Whistler, in Canada, fino al 16 febbraio, e per la prima volta includeranno diversi sport invernali come lo sci, lo skeleton, il curling sulla sedia a rotelle, oltre a quelli che già caratterizzano la manifestazione, ovvero il nuoto, la pallavolo da seduti, il rugby e il basket su sedia a rotelle. La cerimonia di apertura, assicurano gli organizzatori, sarà la più lunga e spettacolare tra quelle viste finora e conterà sulla presenza di autentiche star come Chris Martin, Katy Perry, Nelly Furtado; in quella di chiusura si esibiranno Jelly Roll, Barenaked Ladies e The War and Treaty. Agli Invictus parteciperanno oltre 500 atleti, provenienti da 25 Paesi di tutti i continenti (la Nigeria è l'unico Paese africano presente).
Per la prima volta saranno presenti principi non legati al Paese ospite o alla Famiglia Reale britannica: Joachim di Danimarca e sua moglie Marie arriveranno per il weekend di chiusura. Curioso e divertente che tra i tanti principi possibili arrivi proprio Joachim, che vive negli Stati Uniti, ha un'agenda di atti ufficiali molto ridotta ed è pure lui interessato al mondo militare (attualmente lavora nell'Ambasciata danese di Washington come rappresentante della Difesa). Alla settima edizione, la manifestazione è il fiore all'occhiello del Duca del Sussex e continua a difendere i valori con cui a lui piace identificarsi.
Gli Invictus non hanno perso il loro prestigio all'uscita di Harry dalla Famiglia Reale e anzi, grazie all'energia e alla passione del principe, sono riusciti a richiamare l'attenzione di tanti Paesi. Come dimenticare la "lotta" tra Corea del Sud e Italia, durante gli Invictus tedeschi, per aggiudicarsi l'organizzazione di una delle prossime edizioni? E come dimenticare la Nigeria e la Colombia, che hanno voluto far vedere al principe le proprie strutture sportive e i propri programmi in favore dei veterani disabili, in vista della possibile organizzazione di futuri Invictus Games?
L'edizione tedesca dei Giochi, nel 2022, è stata un successo mediatico grazie alla presenza e al glamour dei Duchi del Sussex, capaci di brillare nelle cerimonie ufficiali e di mescolarsi poi tra il pubblico delle gradinate, per fare il tifo, partecipare alle conversazioni e divertirsi. Ripensando a quelle immagini viene spontaneo chiedersi se i Giochi riusciranno mai a fare a meno di Harry. Sapranno far parlare soprattutto per i risultati delle gare, per il coraggio di atleti determinati, per la forza che ogni veterano trova in sé per darsi una seconda opportunità? Più che da Harry e Meghan dipende da ognuno di noi: da quello che cerchiamo negli Invictus Games e dal modo in cui li raccontiamo. Devono essere per forza la rivincita di Harry nel continuo e stucchevole confronto mediatico con la Famiglia Reale britannica, a cinque anni dalla sua uscita? Possono essere un'incredibile manifestazione di veterani tosti, vincitori di tutte le guerre perché sopravvissuti e, per l'appunto, Invictus, invitti? La scelta è di ognuno di noi.
Gli Invictus Games arrivano in un periodo piuttosto positivo peer il principe britannico, fresco vincitore del confronto con il potente Rupert Murdoch. La storia la sappiamo e il riassunto è rapido e sintetico. Harry e un gruppo di star molto note hanno denunciato NGN, il gruppo proprietario di The Sun, uno dei tabloid più letti del Regno Unito, per aver raccolto illegalmente informazioni sulla loro vita privata. Il Regno Unito ha una strana legge per i casi civili, secondo la quale, spiega il Guardian, "se i danni riconosciuti al ricorrente vincente sono inferiori all'importo dell'accordo offerto dal denunciato, il ricorrente potrebbe dover pagare le spese legali per tutte le parti". Una cosa un po' folle, che ha spinto i diversi ricorrenti ad accettare gli accordi extragiudiziari offerti da NGN per evitare il processo. E se milionari come Hugh Grant hanno preferito l'accordo al rischio di andare in bancarotta per pagare le spese legali di tutte le parti in causa, immaginate cosa potrebbe fare un cittadino comune e quanto sia facile per un potente mettere a tacere una persona di risorse economiche limitate, evitando il processo. Harry e Lord Tom Watson sono stati gli ultimi del gruppo a raggiungere l'accordo.
È ancora il Guardian a sottolineare quanto NGN avesse bisogno di chiudere i conti con il principe: "Quando è stato chiesto un ulteriore rinvio del processo per consentire ai colloqui sull'accordo di proseguire, l'avvocato della NGN, Anthony Hudson KC, aveva suggerito al giudice Fancourt che la "differenza di fuso orario" si stava rivelando un ostacolo logistico". Si è pensato che il problema riguardasse il principe, residente in California, ma no. Si stava parlando di Lachlan Murdoch, il figlio di Rupert ed erede del suo impero: "C'era anche una hotline per New York e Lachlan Murdoch era al telefono a occuparsene ora per ora, ed è stato Lachlan Murdoch a firmare la parte relativa alle informazioni illecite" ha detto una fonte vicina alle parti al quotidiano britannico e "un portavoce di NGN ha rifiutato di commentare". Non si sa quanto NGN abbia pagato a Harry e a Lord Watson, le parti hanno raggiunto un accordo anche per non rivelare la cifra, ma si parla di una somma a 8 cifre, quindi un minimo di 10 milioni di sterline (questo è il minimo possibile, non è la cifra). Ma, sottolinea sempre il Guardian, "un pagamento di 10 milioni di sterline è un boccone da quattro soldi per News Corp, i cui ricavi hanno superato i 9 miliardi di dollari nel 2023. Il coinvolgimento del figlio maggiore di Rupert Murdoch, presidente di News Corp, è invece per molti indicativo dell'importanza per l'azienda di porre fine a una saga che ha rappresentato un rischio di ulteriore interesse della Polizia nei confronti dei suoi attuali ed ex dirigenti".
La vittoria di Harry e Watson non sono ovviamente i soldi, quanto, lo sappiamo, il riconoscimento delle attività illegali e le conseguenti scuse del gruppo editoriale. Si aprono squarci sulle possibili false testimonianze nei processi precedenti in cui sono stati coinvolti ex giornalisti di NGN e rimangono sbugiardati tutti quei giornalisti ed ex direttori che giuravano di non aver mai usato metodi illegali. "I team legali di Harry e Watson volevano un'ammissione di distruzione delle prove nell'accordo [si parla di migliaia di email distrutte dal gruppo], che non hanno ottenuto. Credono, tuttavia, che nelle scuse di NGN e nell'ammissione di comportamento illecito da parte degli investigatori privati che lavorano per il Sun, ci sia una confessione che la società ha mentito, degna di ulteriori indagini della polizia".
E questa è l'eredità che Harry lascia al suo Paese con la sua azione civile: la possibilità di indagare più a fondo su un sistema di potere tossico e malato, che infanga la vita politica, sociale ed economica del Regno Unito. Più che le scuse ottenute per sé e per sua madre Diana, "4 pagine di scuse", come sottolinea Cecilia Scala in Stories, il suo podcast, è questa la vera vittoria del Duca.
Frase della settimana
"Sono stata ribelle molti anni fa, adesso non più; adesso sono donna, madre, nonna e anche principessa"
(Stéphanie di Monaco, che il 1° febbraio ha compiuto 60 anni)
Pillolette
La Juan Sebastián Elcano è quasi a metà dell'Oceano Atlantico, direzione San Salvador de Bahia, Brasile. A bordo si aspetta con ansia e divertimento la cerimonia dell'equatore, che viene preparata per tutti coloro che attraversano per la prima volta la linea dell'equatore. Un membro dell'equipaggio si veste come Nettuno, il dio del mare, e insieme ai suoi uomini, marinai e ufficiali altrettanto travestiti, mette a soqquadro la nave, ovvero decide un cambio dei ruoli, per cui il cuoco può diventare un ufficiale, un ufficiale un guardiamarina, ecc ecc. Per un paio d'ore tutti si devono adattare ed esercitare il ruolo deciso dal dio del mare, sarà (o è già stato) così anche per la principessa Leonor di Spagna, che naviga sulla nave scuola insieme a 75 guardiamarina. Per questa giornata speciale, i battezzati lasceranno una ciocca di capelli in ricordo e poi tutti godranno di un menù speciale per festeggiare. E dopo la festa, Nettuno tornerà in mare e l'ordine sulla Elcano.
Una serie tv per raccontare una storia reale dal sapore scandinavo. Variety ha annunciato che le tre reti della Scandi Alliance (TV4 Sweden, TV2 Denmark e TV2 Norway) co-produrranno Royal Blood. "Mentre le grandi potenze europee si scontrano, una feroce lotta per il potere scoppia in Danimarca-Norvegia e Svezia. Le Famiglie Reali affrontano le sfide alla loro supremazia da parte di potenti, che usano tutti i mezzi a loro disposizione (denaro, sesso, inganno e persino omicidio) in una lotta, che finirà per plasmare il futuro dei loro Paesi" recita la sinossi. La produttrice svedese Johanna Lind ha commentato che "ciò che fa risaltare Royal Blood da una prospettiva scandinava è che offre pari rilevanza a tutti e tre i Paesi. Non è un'impresa facile (…) La nostra democrazia odierna deriva in realtà dalle battaglie spietate condotte da un numero selezionato di nobili, reali e capi militari che non facevano prigionieri e si pugnalavano alle spalle in un batter d'occhio". La sceneggiatura è firmata da Stephen Uhlander ed Emma Broström, il regista e il cast non sono ancora stati definiti.
La playlist
La Casa Granducale ha iniziato a celebrare i 25 anni di regno del Granduca Henri, che cadranno il 7 ottobre (quattro giorni dopo la sua abdicazione in favore del figlio Guillaume, che avverrà il 3 ottobre). Il primo atto è la pubblicazione di due playlist musicali, curate una dal Granduca Henri e l'altra dalla Granduchessa Maria Teresa su Spotify. Sono selezioni che rispecchiano il carattere di entrambi: silenzioso, riservato e classico Henri, vulcanica, vivace e gioiosa Maria Teresa. Se siete curiosi di ascoltare la musica preferita dei Granduchi, cliccate sull'immagine (e iscrivetevi a Spotify, nel caso non lo siate già, bastano un'email e una password).
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Eccoti! Parto dalla fine: quanto ho amato le playlist dei Granduchi! Che idea carina! Siamo anche quello che ascoltiamo.
Poi gli scandinavi che si buttano sui royal...spero meno the crown e piu'Millennium
Invidia pura per la nave sull'Equatore, che esperienza fantastica!
Ed arriviamo ai giochi: hai centrato (come sempre) l'obbiettivo, viva i protagonisti veri, gli eroi che si (ri)mettono in gioco per dimostrare che dopo circostanze nefaste ci si puo' rialzare. Auguro il migliore dei successi. Per virare sul leggero/gossip curiosa la presenza di un altro spare...
Spero che l'attenzione non sia rivolta solo sui reali per riversare, sui social, la valanga di contumelie solite.