L'ultima Festa Nazionale del Granduca Henri
Il Lussemburgo ha voluto celebrare i 25 anni di regno di Henri durante la Festa Nazionale. L'ultimo omaggio a un Capo di Stato inafferrabile, a poco più di tre mesi dalla sua abdicazione.
#23/2025
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Oggi uno sguardo al Lussemburgo, che ha appena celebrato una Festa Nazionale emotiva, allungata di un giorno per festeggiare il Giubileo d’Argento di Henri, Granduca silenzioso e gentile, prossimo all'abdicazione.
Buona lettura!
L'ultima Festa Nazionale del Granduca Henri
Henri del Lussemburgo abdicherà in favore del figlio Guillaume il 3 ottobre 2025, pochi giorni prima di celebrare i 25 anni sul trono, a cui è asceso il 7 ottobre 2000. Incuranti dell'aritmetica, però, i lussemburghesi hanno voluto celebrare il Giubileo d'argento del loro biondo e silenzioso Capo di Stato nei giorni della Festa Nazionale. Una celebrazione in linea con la sua personalità: sobria, discreta, quasi familiare, nell'intimità di uno dei Paesi più piccoli eppure più cosmopoliti d'Europa. Unico segnale di eccezionalità, la presenza dei fratelli del Granduca con i loro coniugi, dopo anni di assenza.
Pensate alle celebrazioni che in analoghe circostanze si sono regalate la monarchia britannica o le dinastie scandinave. Nel Granducato, semplicemente, la Festa Nazionale, che in genere dura due giorni, il 22 e 23 giugno, quest'anno è iniziata il 21, con un programma dedicato al Giubileo d'Argento (ma in realtà l'intera tre giorni ha avuto l'anniversario come filo conduttore). Prima un concerto di Dee Dee Bridgewater nella place Guillaume II, centro nevralgico della capitale a pochi passi dal Palazzo Granducale, e poi una proiezione di luci e suoni, Sons e Lumières, che ha ripercorso i 25 anni di Henri sul trono del Lussemburgo, proprio sulla facciata del Palazzo. Secondo Wort, il quotidiano più letto del Paese, nelle celebrazioni è mancata una certa grandiosità: "Sons et Lumières è stato una retrospettiva personale sulla vita e le opere del Granduca e della sua famiglia. Dal punto di vista critico, si è trattato piuttosto di un ritratto impeccabile della famiglia granducale. Questa immagine armoniosa è stata riproposta coerentemente nel filmato di 40 minuti proiettato durante la cerimonia alla Philarmonie, senza alcuna obiezione visibile da parte del pubblico". Il filmato è adesso a disposizione di tutti sul web, a questo link.
I media lussemburghesi hanno dedicato molto spazio ai 25 anni di regno di Henri. Un Granduca inafferrabile, al di là del fascino personale, dei modi gentili ed educati e delle capacità d'ascolto, lodate dai suoi interlocutori anche in privato. Poco si sa di lui e anche le sue scelte da Capo dello Stato sono state spesso poco comprensibili. Come quando, pur di non firmare la legge sull'eutanasia, ha accettato un cambiamento della Costituzione che rende ancora più simbolico il ruolo del Granduca; di fatto ha limitato i poteri non solo per sé, ma anche per i suoi successori, cosa che spinge i media a interrogarsi sul senso della monarchia. O come quando ha indignato i lussemburghesi per la messa all'asta dei gioielli di sua madre, la Granduchessa Josephine Charlotte, perché gli eredi non si mettevano d'accordo, salvo poi ripensarci davanti alla reazione dei connazionali.
"25 anni sono tanti, ma passano in fretta. Quando sono diventato Granduca, eravamo 450.000 persone; oggi siamo 660.000. C'è stata un'immigrazione enorme, legata all'incredibile sviluppo dell'economia. Questo è un fatto molto positivo. Oggi ci stiamo sviluppando in settori molto diversi da 25 anni fa (alta tecnologia, intelligenza artificiale, digitale). Abbiamo un'Università, che significa sostegno alla ricerca e alle start-up" ha detto Henri in un podcast registrato con alcuni studenti dell'ultimo anno della Scuola Europea di Mamer. Lui non lo ricorda, ma uno dei suoi Primi Ministri, Xavier Bettel, ha voluto una legge per il matrimonio omosessuale e ha poi sposato il suo compagno, l'architetto belga Gauthier Destenay. E vedere Gauthier, comportarsi ai vertici internazionali come un disinvolto first gentleman tra tante first ladies, è stato un altro potente messaggio del Lussemburgo di Henri. E, sempre durante il suo regno, è stato introdotto il diritto di primogenitura per il trono, riconoscendo i diritti delle principesse primogenite.
Nel discorso che ha pronunciato alla Philarmonie, durante la cerimonia ufficiale della Festa Nazionale, il Granduca ha giustamente manifestato il suo orgoglio: "Il Lussemburgo di oggi è un Paese moderno e dinamico, aperto al mondo e allo stesso tempo fedele alle sue radici. Questa armonia tra tradizione e innovazione è qualcosa che abbiamo costruito insieme, ed è insieme che continueremo a mantenerla viva". E ancora: "La nostra economia si è diversificata, andando oltre l'industria siderurgica e il settore finanziario. Abbiamo fondato un'università e investito nella ricerca. Abbiamo anche avuto il coraggio e la visione di investire nella tecnologia spaziale, nell'informatica e nei supercomputer". Non ha parlato del Granducato come paradiso fiscale, sede di tante aziende straniere grazie al regime fiscale più favorevole, ma nelle celebrazioni ci sta non toccare i tasti dolenti.
E ha avuto parole di grande affetto per sua moglie Maria Teresa, che è sempre stata il suo tallone d'Achille e non si esclude sia una delle ragioni della sua abdicazione, per il carattere dirompente e una certa invadenza degli spazi istituzionali che non le competono. "In tutti questi anni, non ho mai camminato da solo. Al mio fianco, in ogni momento, si è dedicata con amore e sensibilità anche la mia cara moglie, la Granduchessa" ha detto "Insieme, abbiamo vissuto grandi gioie, superato sfide e condiviso le vostre speranze e preoccupazioni". Per l'anniversario, la coppia non ha rilasciato interviste, ufficialmente sempre per la scelta di sobrietà. In realtà, sono mesi che Maria Teresa occupa tutte le copertine patinate del Benelux, l'edizione belga di Paris Match, Point de Vue, Elle Lussemburgo, chissà se glien'è sfuggita qualcuna. Ci ha fatto sapere in tutti i luoghi e in tutti i laghi quanto si sia sacrificata per servire il Granducato e quanto adesso lei e Henri si meritino una pausa da dedicare a se stessi, alla famiglia e ai nipotini.
Ma la scelta di non rilasciare interviste è stata criticata velatamente anche da Wort. "L'aspetto più sconcertante [dei festeggiamenti]: le interviste programmate con i rappresentanti dei media sono state annullate perché "i signori non se la sentivano". C'erano forse domande troppo critiche nella lista presentata dai giornalisti? Eppure proprio queste domande avrebbero potuto aprire un dialogo pubblico sul ruolo del capo dello Stato e della monarchia. Un dialogo che lo stesso Granduca ha avviato solo di recente (…) La domanda rimane: la coppia granducale ha deliberatamente rinunciato a pompa magna? È stato sufficiente per loro che la famiglia fosse presente e che il programma esistente fosse stato sottilmente migliorato? O è stato addirittura un'indicazione deliberata che il Paese si considera sempre più una democrazia moderna con una monarchia simbolica?"
La coppia ha vissuto un momento di grande emozione durante il Te Deum della Festa Nazionale, nella Cattedrale di Notre Dame. A un certo punto, hanno spiegato i media locali, è risuonato un canto, Lode al Re, Signore di tutto ciò che vediamo, arrangiato da Antony Baldwin sulla melodia di Highland Cathedral. È uno dei preferiti del Granduca Henri, eseguito, accompagnato da cornamuse, al funerale di suo padre Jean. All'ascoltarlo, si è commosso e la moglie gli ha porto un fazzoletto, i due si sono tenuti a lungo per mano, entrambi emozionati. "Poi" scrive il quotidiano L'essentiel "l'arcivescovo di Lussemburgo gli ha detto: "Dopo 25 anni, bisogna dirlo, lei ha incarnato il simbolismo di questo lavoro nel modo migliore possibile". Henri è stato descritto come un uomo "dotato di una forte coscienza, finezza e tatto, con un grande senso di responsabilità". E questo senso del dovere lo ha sempre sostenuto, anche se non è sempre stato facile: "Se il Lussemburgo avesse scelto un regime costituzionale diverso, avremmo perso molto"".
Citazione della settimana
"Qui dietro di me vedete uno dei leader della lotta olandese per l'indipendenza, il principe Frederik Hendrik. Sopra di lui un motto latino: "La vittoria più alta è il trionfo della pace"".
(re Willem Alexander dei Paesi Bassi, nel suo discorso alla cena con i leaders partecipanti al Vertice della NATO)
Pillolette
Nel suo podcast, Puppen og Lillemor, Linni Meister, volto noto della tv norvegese, ha raccontato che poche settimane fa sia lei sia Marius Borg Høiby, primogenito della principessa Mette Marit, sono stati interrogati, a proposito di un video in cui lui commetterebbe abusi sessuali su di lei, incosciente. Linni non ha memoria dell’episodio, scoperto dopo che la Polizia le ha mostrato il video. "Sono rimasta piuttosto scioccata da quello che ha detto, ma anche in senso positivo. Ma è positivo che la polizia stia lavorando sul caso. Voglio solo che finisca. Voglio solo dimenticare. Voglio solo che riceva aiuto. Non sono vendicativa e non voglio alcun risarcimento. Voglio solo che la giustizia prevalga. Perché quello che mi è successo è sbagliato" ha detto nel podcast.
Malcontento nel Campus Manilla, la scuola frequentata da Estelle di Svezia. Al passaggio dalle medie alle superiori, la scuola ha fatto sapere che avrebbe accorpato due classi, una delle quali è quella di Estelle. Studenti e genitori hanno protestato, considerando che le classi avrebbero dovuto rimanere così com'erano. Tra i genitori più attivi, a sorpresa, il principe Daniel, mentre Estelle è stata tra gli studenti che hanno spiegato il desiderio di mantenere le due classi. Niente da fare, comunque. La decisione è stata presa, le classi saranno unite e nel mezzo della controversia il preside Robert Mellander si è dimesso. Nessun commento dalla Casa Reale, perché sembra che l'educazione scolastica appartenga all'ambito privato della famiglia.
Tornata a Madrid dopo la parentesi nel Galles, l'Infanta Sofia ha una priorità, che non è l'Università. La secondogenita di re Felipe VI vuole riprendere a giocare a calcio e sta cercando una squadra con cui allenarsi, possibilmente della zona di Madrid nord, per questioni logistiche. Se fosse di quell'area, infatti, sarebbe per lei più facile raggiungerla e le sarebbe garantita meglio la discrezione che ha sempre cercato nella sua passione per il calcio. Sofia giocava in una squadra prima di partire per il Galles, dove ha abbandonato la sua attività per mancanza di tempo e opportunità. Adesso vorrebbe tornare a conciliare studio e passione: dopo aver analizzato le opzioni straniere, la Zarzuela sembra orientata a studi universitari a Madrid.
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Che dire, hai detto tutto tu. È stato molto bello ed emozionante seguire i festeggiamenti dei 25 anni, sapendo che sono molto speciali perché dopo ci sarà un abdicazione. Forse mi aspettavo di più come festeggiamenti ( qualcosa tipo i paesi scandinavi), ma qui alla fine hanno scelto di festeggiare in modo più sobrio e tranquillo, come Henry.
Mi ha fatto morire vedere ogni due per tre le interviste di MT. Chissà se ne rilascera altre dopo l'abbdicazione.
In Norvegia per il momento tutto tace, ma chissà come e quando si svolgerà il processo e che conseguenze avrà sia per MM e la famiglia reale. In ogni caso, " Dio salvi il Re" e il resto della famiglia che non c'entra niente.
Lo penso da più di un anno ma credo che Victoria e Daniel, avrebbero dovuto cambiare scuola ai figli da molto tempo. Sarà anche una scuola frequentata da elite ma e anche la scuola dello scandalo. Nell'ultimo anno i tabloid si sono concentrati moltissimo su tutti i problemi che ha quella scuola ( e sono veramente tanti). Probabilmente se Daniel ha lottato tantissimo per questa scelta, evidentemente della situazione della scuola e i suoi problemi ne sa ancora più di noi.
Se Sofia ha scelto di studiare a casa, secondo me ha fatto più che bene.
Andrò contro corrente, ma penso che ogni paese ha un ottima università e sarebbe bello se i principi studiassero a casa, anche per valorizzare le proprie università.
Lascio anche qui il giusto tributo ad un galantuomo come Henri. Che si goda, tra qualche mese, la nuova fase della sus vita. Complimenti a te, per aver sottolineato luci ed ombre. Quando lo si fa per chi abbiamo un debole e' doppiamente apprezzabile. Confesso che sulla rassegna stampa delle copertine di MT ho riso molto. Ma sono proprio una brutta perdona. Poi veniamo alla scuola svedese...pure lì problemi di accorpamento. Mi ha stupito che un popolo, visto da lontano, così aperto sia tradizionale nel mantenere lo status quo. I ragazzi possono conoscere nuovi compagni ed è, per me, sempre una bella opportunità.