Sorelle coltelle nei Paesi Bassi. Quello che Meghan insegna
Dopo il Prinsjesdag: la prima rivalità tra sorelle della nuova generazione royal? Dopo gli invictus Games: tre lezioni da non dimenticare dalla Duchessa del Sussex
#36/2023
Mi piacciono le storie positive, che lasciano belle sensazioni e diano suggerimenti utili.
Così le storie al femminile raccontate oggi ci parlano di due sorelle in cerca della propria strada, Amalia e Alexia dei Paesi Bassi, una esuberante, l’altra riservata, una che ha il trono nel proprio destino, l’altra che ama essere guardata e osservata. Chissà se soffrono una la presenza dell’altra o, al contrario, sono complici e complementari. Lo scopriremo vivendo.
E ci raccontano anche della Duchessa del Sussex, che agli Invictus Games ci ha lasciato tre indicazioni da non perdere di vista nei momenti di difficoltà.
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Sorelle coltelle nei Paesi Bassi
Questo nostro tempo ci ha abituato a rivalità tra fratelli royals. Assistiamo con i popcorn ai dispetti tra William e Harry del Regno Unito. Meno mediatici, quelli tra i danesi Frederik e Joachim, terminati con l'espulsione, di fatto, di quest'ultimo dalla Famiglia Reale.
Le donne di Willem Alexander
Dai Paesi Bassi arriva in questi giorni la prima storia di possibili rivalità familiari, questa volta al femminile, nella nuova generazione di principi e principesse. I tre figli maschi di Beatrice e Claus sono stati seguiti dalle tre figlie femmine di Willem Alexander e Máxima, che rientrano nella tradizione tutta al femminile degli Orange Nassau. Anche Willem Alexander, come sua madre, vanta una famiglia armoniosa: in tutte le fotografie familiari si respira serenità e complicità. Mai nessun pettegolezzo sulla felicità privata del re, che ha gli occhi a cuoricino quando guarda le quattro donne della sua vita.
Alexia, encantada de conocerse
Delle tre ragazze, Alexia è sempre sembrata la più esuberante, quella che ama i flash, le attenzioni mediatiche e che non vede l'ora di avere uno spazio tutto per sé. Sin da bambina posava più da modella che da principessa, nelle foto familiari è stata quasi sempre il centro, il motore dell'azione, ruolo che in genere si riserva all'erede al trono. Adesso che ha 18 anni e che ha confermato la bellezza che aveva da bambina, appare sicura di sé, con lo sguardo di chi sa di essere carina e si aspetta che il mondo lo riconosca. Appena diventata maggiorenne, ha realizzato il suo primo evento in solitaria: ha battezzato un’imbarcazione con il suo nome, portando con molta disinvoltura un vestito della madre. Si è vista gentile, educata, attenta, più riservata di quanto le foto facessero immaginare, ma consapevole del proprio ruolo e ben felice di esercitarlo. Encantada de conocerse, felice di conoscersi e di essere chi è, si direbbe nella sua lingua materna.
Amalia e Alexia, la contrapposizione che piace ai media
Alexia è stata la prima figlia del re ad avere un evento in solitario. Amalia, la futura regina, ha compiuto un viaggio con i genitori nei Caraibi nederlandesi, ha partecipato a diversi eventi istituzionali, ma non è ancora stata protagonista di un evento tutto suo. Questo, insieme al debutto di Alexia al Prinsjesdag, l'apertura solenne del Parlamento, ha alimentato le contrapposizioni tra le due sorelle. Certo non sarebbero le prime a finire sui giornali per rivalità: Elizabeth e Margaret d'Inghilterra vengono subito in mente, con la regina che ha deciso il destino della seconda (l'infelicità no, perché Margaret poteva fare scelte che non ha fatto, Harry insegna); o Caroline e Stephanie di Monaco, che i media hanno voluto rivali per anni a causa delle loro diverse personalità e scelte di vita. Insomma, non ci sono solo i fratelli coltelli, ci sono anche le sorelle coltelle.
La Famiglia Reale e l'ansia di visibilità di Alexia
Si sta preparando qualcosa del genere nei Paesi Bassi? Il tempo ce lo dirà, ma ci sono elementi interessanti, che non indicano necessariamente una direzione. L'ansia di visibilità di Alexia non è stata fermata dalla Famiglia Reale. Non solo non le è mai stato spiegato che non è una modella, ma neanche le è mai stato chiarito che Amalia ha la precedenza su di lei, quindi se capita un'intervista durante una sessione fotografica, non deve avere l'ansia di dire "noi siamo qui per aiutarla e siamo a sua disposizione" per farsi notare. Forse è meglio rimanere in secondo piano. Probabilmente ci sono cose familiari che ignoriamo, per cui si dà ad Alexia questa libertà di mettere un po' in ombra la sorella maggiore. Magari ad Amalia viene utile la maggiore visibilità della sorella, per vivere più tranquillamente il suo ruolo.
Essere regina non è fare ciao ciao con la manina
I media vendono Amalia come una ragazza timida, schiacciata da una responsabilità che non ha voluto. Alimentano l'idea che Alexia sarebbe stata felice di essere regina, mentre Amalia subisce il suo destino. Come se essere regina significasse fare tutta contenta ciao ciao con la manina, sgomitare davanti a un microfono e indossare il vestito del momento. Ovviamente diventare regina richiede una disponibilità alla formazione, una volontà di conoscere anche le parti più noiose del funzionamento dello Stato, la consapevolezza dell'importanza del silenzio e un lungo eccetera che è molto meno frivolo di quanto i media e i social raccontino. E in questa parte meno raccontata del ruolo, Amalia sta avanzando con tranquillità.
Il trono e la grassofobia
Probabilmente c'è un problema che il politicamente corretto finge di ignorare. La principessa ereditaria è in evidente sovrappeso e a scuola è stata vittima di bullismo per questo. C'è chi lega il suo carattere riservato alla paura delle reazioni suscitate dal suo corpo. Si fa passare il messaggio grasso=complessato=infelice e inadatto. In realtà nelle poche interviste, che Amalia ha rilasciato, è sembrata una giovane donna sicura, consapevole del proprio destino e determinata a prepararsi con responsabilità.
Perché i media e i social devono sempre raccontare i grassi come persone infelici e insoddisfatte? Uno sguardo a Maria Teresa del Lussemburgo non verrebbe male. Nessuno la batte per determinazione, volontà e sorrisi luminosi. E nessuno è ancora riuscito a metterla in ombra, nel Granducato.
Frase del giorno
"Quando vado a un evento, tra decine di foto scelgono sempre quelle in cui ho lo guardo verso il basso e scrivono poi che sono triste, ma perché?"
(Charlene di Monaco, in una recente intervista)
Pillolette
Nessuna EHL Hospitality Business School a Losanna, in Svizzera, per Irene Urdangarin, che ha deciso di cambiare i suoi piani. L'ultimogenita dell'Infanta Cristina si prenderà un anno sabbatico dopo il diploma ottenuto a giugno. Seguendo l'esempio del fratello maggiore Juan Valentin, forse volerà in Cambogia: Juan aveva lavorato in un progetto di cooperazione della fondazione del gesuita Kike Figaredo e sembra che la sorella farà lo stesso. Ma non è detto: Mozambico e India potrebbero essere le sue mete alternative. Di sicuro c'è che a fine ottobre Irene sarà presente alla festa privata per i 18 anni della cugina Leonor e poi, chissà se dopo Natale, partirà alla scoperta del mondo e delle difficoltà di chi non è nato in posizioni privilegiate.
Frederik di Danimarca ha avuto un'intensa settimana di lavoro a New York, in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tra un appuntamento con qualche leader mondiale, un incontro sul cambio climatico e una corsa a Central Park, il futuro re dei danesi non ha disdegnato le serate glamour. Così Keith McNally, proprietario del ristorante Balthazar di SoHo, uno dei quartieri più trendy di NYC, ha potuto raccontare su Instagram di quella sera in cui ai suoi tavoli c'erano seduti Iman, la celebre modella somala vedova di David Bowie, con le sue amiche Patricia Velazquez e Amy Sacco, e Frederik con il fotografo danese Marc Hom. Poi il principe si è alzato ed è andato a sedersi con Iman. Chissà di cosa hanno parlato.
Quello che Meghan insegna
Gli Invictus hanno lasciato belle sensazioni ed emozioni, ma ci hanno lasciato, soprattutto, una donna luminosa e sorridente, che ha dato una lezione di resilienza e intelligenza a chi ha cercato di distruggerla. Meghan, Duchessa del Sussex, lascia begli insegnamenti alle persone in difficoltà, dalla salute mentale provata.
Il baratro del bullismo
Non facciamo il riassunto di questi cinque anni di insulti e violenze mediatiche, a base di fakenews. Ricordiamo solo la newsletter in cui riportavo la descrizione che Michela Murgia fa delle conseguenze del bullismo mediatico sulla sua salute mentale e fisica: tra incapacità di trattenere il cibo, insonnia, paura di uscire, fino a pensieri di suicidio, c'è solo l'imbarazzo della scelta per immaginare il baratro in cui finiscono le vittime di violenza mediatica e social. Anche le persone più forti e sicure di se stesse, com'era la scrittrice sarda. Meghan Markle è passata per gli stessi meccanismi, se, come ha raccontato, ha avuto idee di suicidio durante la prima gravidanza.
Il recupero della tranquillità negli USA
Trasferita negli Stati Uniti, lasciata la vita sotto i riflettori e lanciati i progetti in cui crede, Meghan ha ricostruito anche se stessa, ritrovando equilibri e tranquillità ed essendo l'unica persona che stabilisce quali notizie sulla sua vita personale possono uscire sui media e quali no (e questo pesa tantissimo ai tabloid, che non hanno più accesso alle informazioni sui Duchi del Sussex e pertanto le inventano, a cominciare dal divorzio). Dopo mesi lontana dall'attenzione pubblica, la Duchessa è riapparsa agli Invictus Games. Bella, luminosa, in piena forma, pronta a godersi emozioni dalle storie degli atleti partecipanti e attenzioni dei media.
Prima lezione: non si è fatta cambiare dalla violenza
La prima lezione che ha dato è stata questa: nessuno è riuscito a distruggerla. Lei è ancora se stessa, sorridente, carismatica, con le sue convinzioni e le sue passioni. Non ha tradito la sua mania di abbracciare tutti, che tanto faceva infuriare i tabloid britannici perché secondo loro rompeva il protocollo (ma adesso tutti abbracciano tutti, in qualunque Famiglia Reale, Windsor compresi, e non si capisce dove sia finito il protocollo che lo impediva). Non ha tradito l'aria meravigliata che l'ha sempre accompagnata nell'avventura britannica, "ma davvero siete qui per me?" All'inizio mi divertiva, poi mi era sembrata stucchevole e alla fine, ok, è il suo modo di essere, prendere o lasciare. Non ha tradito l'empatia di sempre; la si è vista avvicinarsi a concorrenti che non avrebbero più potuto partecipare alle gare per qualche infortunio improvviso, ha consolato gli sconfitti, ha conversato con mogli e figli degli atleti, sempre dalla vicinanza fisica e affettiva.
Seconda lezione: non ha tradito il suo stile
Agli Invictus Games, Meghan non ha tradito neanche il suo stile. Come ho avuto modo di scrivere sui social di Gossip Reale, non ho apprezzato nessuno dei suoi outfit. Erano tutti "Meghan", avevano il suo marchio di fabbrica, ma in ognuno c'era un "ma" che non mi convinceva. Il che non toglie che abbia apprezzato come sia rimasta fedele a se stessa, al suo gusto per la ricerca, al piacere di indossare marchi del lusso e di dare visibilità a piccole realtà femminili, che seguono la moda e la filiera etica. Ama sempre le lunghezze maxi, anche se non disdegna i pantaloncini corti, fa ampio uso anche di scarpe dal tacco basso (ti credo, seguire le gare con gli stiletti non sempre è una grande idea), non dimentica i suoi chignon dalle ciocche sciolte. Soprattutto, conosce così bene se stessa che si pettina e si trucca da sola. Appena arrivata dagli Stati Uniti, con scalo a Londra, si è rinchiusa in hotel e si è vestita e truccata per la cena di gala degli Invictus Games, con amici e concorrenti dei Giochi. Trucco naturale, sguardo luminoso e sorriso sicuro, come sempre.
Terza lezione: l'uomo giusto accanto, per essere se stesse
Ma quanto importa avere accanto la persona giusta, davanti alla violenza che può distruggere? Certo, il matrimonio con Harry è stata la causa dell'odio dei tabloid e dei social, ma è anche grazie alla presenza di Harry che Meghan non è stata travolta. Non solo perché il principe ha scelto lei, quando è stato costretto a decidere tra la Famiglia Reale e la moglie. Ma anche perché non le ha mai impedito di essere se stessa, non l'ha mai fatta sentire inadeguata, non ha mai avuto parole che non siano state di conforto e di sostegno, non ha mai smesso di prenderla pubblicamente per mano. Harry che le dice "Tu puoi essere madre e lavoratrice, puoi essere tutto", incoraggiandola a non rinunciare a se stessa. Harry che fa causa ai media britannici, mettendoli in difficoltà e rivelando gli oscuri legami tra i loro redattori e gli uffici della Casa Reale, perché spera che così "finisca l'odio contro mia moglie". Harry che la guarda con occhi a cuoricino, quando parla e brilla agli Invictus Games, senza sentirsi in secondo piano per il suo successo. Il marito è con lei, la appoggia nei suoi progetti, la sostiene nei momenti di difficoltà, proclama l'orgoglio di starle accanto tenendole sempre la mano quando sono in pubblico. L'ultima lezione che Meghan ci lascia dagli Invictus è trovatevi la persona giusta, che sappia stare al vostro fianco, quando tutto si fa nero.
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